Il titolo costituisce volutamente una frase fatta. Altra frase fatta: "Nel calcio moderno non esistono più le bandiere". Purtroppo la realtà pare avvalorare queste banalità. Gli screzi, social e non, in casa Inter degli ultimi giorni stanno facendo la fortuna di pagine Facebook come Serie A-Operazione Nostalgia e la sua parodia Serie A-Operazione Pubalgia. Molto meno fortunati si sentono i tifosi della Beneamata, perennemente illusi di aver trovato (perlomeno in alcune zone nevralgiche) dei punti fermi necessari per la ricostruzione di un grande team.
In questo senso, il probabile addio a fine stagione di Milan Skriniar è quello che brucia maggiormente. Lo slovacco, dopo aver disputato solamente metà campionato, si è dimostrato un difensore affidabile nonostante la giovane età. Non c'è neanche bisogno che stia qua a dirvelo. Eppure, il sogno pare destinato a durare poco, grazie a questo folle calciomercato che non chiude mai i battenti. Real e Barça sono pronte a fare carte false per assicurarsi le prestazioni di un top player che vada a rinforzare retroguardie non imperforabili. Mauro Icardi, nonostante le coccole smisurate di cui gode alla Pinetina, si trova su un altro possibile trampolino di lancio verso la penisola iberica. Vagonate di milioni per lui, vagonate di milioni per noi, e tanti saluti ad una fascia di capitano (spesso non onorata) che per noi tifosi significa tantissimo. Tuttavia, chi invoca il tradimento di Ronaldo straparla: la decisione del Fenomeno, dopo i due gravissimi infortuni, non potrà mai essere superata in termini di frustrazione ed impotenza (ed astio, almeno per chi scrive). La sensazione è che, se si dovesse sacrificare uno dei due per meri motivi di bilancio, converrebbe lasciar partire proprio il numero 9. Uno dei finalizzatori più letali al mondo, ma con ormai pochi margini di miglioramento e una propensione mai sbocciata per il lavoro collettivo. Con un po' di abilità e fortuna sul mercato, potrebbe essere rimpiazzabile nel giro di poche stagioni. Di contro, lo slovacco rappresenta un baluardo quale non si vedeva da anni ed anni, con un'aura di insostituibilità che, nel suo caso, è palpabile. Si sa, i tifosi sono per definizione degli inguaribili romantici. Il suggerimento che ci viene da rivolgere alla società è il seguente: invece di inseguire fenomeni, per una volta proviamo a puntare su giocatori umili ma attaccati alla maglia? A ben vedere, ciò rappresenta il segreto (di Pulcinella) di ogni gruppo vincente. Nagatomo vive. A voi, F.B.
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Febbraio 2018
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