"A Milano ci sono due squadre: l'Inter e la primavera dell'Inter."
Avvocato Peppino Prisco
Avvocato Peppino Prisco
Buonasera a tutti, come ogni lunedì, ecco il mio commento riguardo la partita dell'Inter giocatasi nel weekend. Questa volta contro i Gobbi, che ci hanno umiliato ancora una volta. Vorrei esporre il mio punto di vista riguardo la situazione che l'Inter sta passando. Ho letto molti commenti e analisi, un po' di giornalisti e un po' di tifosi come me, scoraggiati e disperati nel vedere la squadra in questa difficoltà. Da gennaio abbiamo cominciato a rotolare giù per la classifica e non ci siamo ancora fermati, ora anche la qualificazione per l'Europa League sembra in bilico. Che dire, Mancini ieri ha messo in campo una formazione da 0-0, otto giocatori difensivi e zero con i piedi buoni. Questa non è la mentalità che una squadra come l'Inter deve avere, bisognerebbe anche solo provare a imporre il proprio gioco in ogni partita. La qualità la squadra ce l'ha, c'è poco da dire, ma è in panchina: non a caso appena Ljajic e Perisic sono saliti, ci sono state almeno due nitide palle gol. Ljajic, che è stato il miglior nostro giocatore nel girone d'andata, ora vede il campo solo 5 minuti a partita; Perisic, giocatore voluto fortemente da Mancini, entra quando va bene nel secondo tempo. Tutto cio' non ha assolutamente senso. Oltretutto il nostro allenatore, sempre più prima donna, non si presenta davanti ai giornalisti perchè "raffreddato". Non si può pretendere che la squadra abbia carattere se a comandarla è una persona così. Detto questo, come al solito i gol che abbiamo preso sono stati regali nostri: assist di D'ambrosio per Bonucci e rigore di Miranda quando Morata era spalle alla porta. Dobbiamo infine aggiungere che non possiamo lamentarci di una sconfitta con la Juve, che è avversario nettamente più forte, i punti importanti si sono persi con Sassuolo, Hellas Verona e Carpi solo per citarne alcuni. Ora basta smetto di scrivere, anche perchè solo a pensare alla partita di ieri mi sale il nervoso. Aspettando la partita di mercoledì, nel frattempo vi mando un abbraccio.
Amala, non troppo però. Marcello Fantuzzi. Ci prepariamo ad affrontare una super sfida domani sera, probabilmente contro (anche se mi dispiace dirlo) la squadra più forte d'Italia. Con il Napoli in leggero calo e la Fiorentina non nel suo migliore momento di forma, la sfida di domenica ricopre per noi un ruolo più che fondamentale. Domani bisogna solo pensare a portare a casa dei punti, non conta tornare a casa sconfitti nonostante una prestazione convincente. Bisogna andare a Torino e, per quanto difficile possa essere, uscirne con una vittoria. Il Campionato non è più così tanto lungo, mancano solamente 11 giornate al termine, bisogna cominciare a pensare anche a questo; le prestazioni convincenti contano fino a mezzogiorno, uscire con una vittoria da Torino, ci lancerebbe verso il terzo posto, visto anche lo scontro diretta fra Napoli e Fiorentina. D'altra parte però, guardando in faccia la realtà, ci aspetta sicuramente una partita difficilissima. Per quanto riguarda la formazione, ho letto di un probabile 3-5-2, quindi un modulo uguale a quello che adotta la Juve. Se dovessi scommettere, credo che Mancini punterà su un 4-4-2, con gli stessi che hanno vinto contro la Sampdoria: spero si cominci a rendere conto che a almeno a 11 giornate dalla fine, è importante dare continuità. Speriamo bene, partiamo senza dubbio come sfavoriti, ma il calcio è strano, e tante volte imprevedibile. Facciamo in modo di farci rispettare, almeno questa volta. Aspettando domani sera, nel frattempo vi saluto.
Amala, perchè domenica si gioca contro i Gobbi. Marcello Fantuzzi.
In cima ad ogni formazione c'è sempre il portiere, così come in cima alla nostra rubrica. Cominciamo con il numero 1 che ci ha fatto sognare e commuovere più di tutti: Júlio César.
Rimasto con i nostri colori per ben sette anni (2005-2012), Julione ha vinto tanto, e sarà difficilmente dimenticato. Lo hanno sempre contraddistinto la passione e la grinta che metteva quando giocava, nonchè il grandissimo attaccamento alla maglia, dote oggi più unica che rara.
Quando mi capita di pensare a lui, la prima cosa che mi viene in mente è il rigore parato nel derby a Ronaldinho. Eravamo rimasti in 9 contro 11, un rigore subito avrebbe cambiato completamente la partita, ma Julio con un salto felino dei suoi, lo respinse. Ricordo inoltre quando venne invitato al Chiambretti Night Show, che scoppiò in lacrime quando gli fecero rivedere in un video le imprese compiute con i colori nerazzurri. Nel 2012 ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava all'Inter, per andare a giocare in Inghilterra, poi America e in ora in Portogallo con il Benfica. All'età di quasi 37 anni, lo ritengo ancora uno dei migiori portieri in circolazione. Oggi è ben rimpiazzato dal freddo Handanovic, che è sì un buon sostituto, ma non è sicuramente la stessa cosa.
Un caro saluto Julio, un grande grazie. Ci manchi.
Se la nostalgia non è troppa, vi invito a guardare l'episodio a cui mi riferisco. Marcello Fantuzzi.
Buongiorno a tutti i miei lettori: finalmente. Con la nostra storia in tribuna che ci guardava, ci siamo scrollati di dosso l'ansia e la sfortuna che ha caratterizzato le scorse partite e siamo tornati alla vittoria.
Per una volta, non accadeva da tanto tempo, scrivo della mia, nostra, Inter con il sorriso.
Cominciamo col dire che in primis era importante tornare alla vittoria, e ci siamo riusciti, anche in modo convincente lasciatemi aggiungere. Ho letto come sempre tanti commenti di tifosi che dicevano che sì abbiamo portato a casa i tre punti, ma solo a fortuna, perchè comunque abbiamo giocato male. Secondo me noi Interisti siamo un po' così, non ci va mai bene niente, anche quando vinciamo 3-1 non siamo contenti. Detto questo non posso sicuramente dire che abbiamo giocato bene sabato, ma francamente il bel gioco non ci ha mai contraddistinto, è così da inizio stagione, la differenza è che però i punti, li sì, li portavamo a casa. Un capitolo a parte lo riserviamo all'arbitraggio a dir poco scandaloso, ma a parte questo la Sampdoria non ha avuto grandi occasioni, anzi. Mi viene in mente solo un tiro di Quagliarella parato da Handanovic che, per di più, sarebbe uscito. Unica occasione in cui il nostro portiere è stato scomodato. Felipe Melo, che era la mia più grande preoccupazione sabato sera, ha giocato alla grande, tornando ai livelli di inizio stagione. Benissimo secondo me anche Biabiany, un giocatore di un'umiltà fuori dal comune, meriterebbe più minuti. Così come Ljajic, migliore dei nostri per un intero girone, oggi gioca solamente gli ultimi 15 minuti. Detto questo, continuiamo così, ci aspetta la Juve a Torino la prossima partita. Finalmente con il sorriso, vi mando un grande saluto.
Amala, almeno fino a domenica prossima.
Marcello Fantuzzi.
Buonasera a tutti, è la vigilia di Inter-Sampdoria, una partita che potrebbe risultare importante anche in termini di classifica. Andiamo più in profondità. Prima di tutto, dobbiamo scrollarci da dosso la malinconia e la sfiducia che abbiamo nei confronti della nostra Inter, io per primo faccio fatica a pensarla così, ma sostenere la nostra squadra è la prima cosa per farla ripartire. Fino a un mese fa eravamo primi in classifica, e oggi, dopo un mese e mezzo disastroso (per usare un eufemismo) ci troviamo quinti. Non bisogna pensare a quello che fanno le dirette concorrenti ma esclusivamente a noi, e portare i tre punti a casa con un performance convincente. Speriamo che il ritiro sia servito. Noi tifosi invece, non ritiriamoci, cerchiamo con tutte le nostre forze di sostenere la squadra, nonostante ci abbia fatto deprimere recentemente, pensiamo a tutte le gioie che ci ha fatto vivere le prime sedici giornate. Aspettando domani sera, nel frattempo vi saluto.
Amala e sostienila, comunque. Marcello Fantuzzi |
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Aprile 2018
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